L’arte e la sua voce, colonne sonore per edificio storico
Mappe sonore: le architetture reggiolesi interpretate da musicisti in un tour tra arte e musica
con Federica Merighi
Ensemble “Ars Baroca” presenta il concerto di musica barocca “Gli albori del Barocco”
Parallelamente al rapido sviluppo del repertorio vocale, negli ultimi anni del XVI secolo un numero sempre maggiore di compositori iniziò a dedicarsi ai generi strumentali. Iniziò un cammino che nel giro di un secolo sarebbe approdato alle sei raccolte a stampa di Arcangelo Corelli. Grazie alla loro perfezione formale divennero un ineludibile modello di stile per i generi della sonata solistica, della triosonata e del concerto grosso, che negli anni successivi sarebbe stato adottato da moltissimi musicisti di tutta Europa.
Questo risultato va però attribuito anche agli innumerevoli compositori che iniziarono a porre le basi su cui sarebbero sorte opere destinate a passare alla storia. Tra i primi autori a dedicarsi alle opere per ensemble strumentale vi fu Dario Castello, compositore veneziano morto di peste nel 1631 a soli 28 anni emerso del tutto dalle nebbie della storia solo in anni recenti. Castello ci ha lasciato due splendide raccolte di Sonate concertate in stil moderno. Opere di grande interesse, di piacevolissimo ascolto e dallo stile quanto mai innovativo, ma ancora concepite per strumenti dalle caratteristiche molto diverse secondo l’uso rinascimentale compendiato dalla frase “per ogne sorte d’instrumenti”.
Ovviamente, le sonate di Castello e dei suoi contemporanei non sono ancora strutturate secondo uno schema codificato, ma presentano una sequenza di sezioni – più che di veri e propri movimenti.
Luisa Busca, Manuel Staropoli, Flauti
Lorenzo Fantinuoli, Violoncello
Mauro Pinciaroli, Tiorba
Claudia Ferrero, Clavicembalo