L’arte e la sua voce, colonne sonore per edificio storico
Mappe sonore: le architetture reggiolesi interpretate da musicisti in un tour tra arte e musica
con Federica Merighi
Accademia del Ricercare presenta il concerto barocco di “Haendel e Corelli. Due geni a confronto”
Per affermarsi nel campo strumentale, i giovani musicisti del periodo barocco dovevano superare quella che era di fatto quasi una prova iniziatica, ovvero riuscire a trovare un editore che pubblicasse una raccolta di triosonate, un genere che tra il XVII e la metà del XVIII secolo conobbe una fioritura straordinaria in tutti i paesi europei, dalla Spagna a San Pietroburgo.
La triosonata consentiva infatti di testare l’ispirazione e la padronanza tecnica degli aspiranti autori, che dovevano dimostrare di essere versati sia sotto l’aspetto melodico sia sotto il profilo del virtuosismo, facendo dialogare brillantemente due strumenti solisti – che in genere erano violini, flauti dolci e traversieri e oboi – con l’accompagnamento del basso continuo.
Una volta superato questo scoglio, per il giovane compositore si aprivano quasi sempre promettenti prospettive di carriera. A partire dalla prima metà del XVII secolo la sonata – sia solistica sia in trio – si differenziò nei sottogeneri da camera e da chiesa, la prima costituita da un preludio seguito da una serie di danze e la seconda da una sequenza di movimenti dal carattere contrastante; in seguito, dalla prima sarebbe derivata la suite – che raggiunse il suo massimo splendore in Francia – e dalla seconda si sviluppò la sonata romantica. Tra i compositori che diedero il contributo più significativo al genere della triosonata vi furono Georg Friedrich Händel, uno dei massimi esponenti del Barocco tedesco e Arcangelo Corelli il quale fece scuola in tutta Europa.
Lorenzo Cavasanti, Luisa Busca, Flauti
Daniele Bovo, Violoncello
Laura La Vecchia, Tiorba
Claudia Ferrero, Clavicembalo